domenica 10 dicembre 2006

Coppie di nome e di fatto


Dopo i mesi di tiritera finanziaria eccoci qui a parlar finalmente di realtà concreta: le coppie di fatto. In questi giorni hanno preso finalmente lo spazio che meritano. Si tratta di coppie di nome e di fatto, perchè 1) si amano 2) condividono passioni, affetti, gioie e dolori 3) vogliono stare insieme e chissà formare una "famiglia".

Sono una realtà importante che tutti noi conosciamo (politici compresi!).
"Ma allora perchè non si sposano?" In fondo come ha detto l'On. Casini "che vogliono di più? C'è il matrimonio civile, no?!?".

Bene, non è così semplice... sposarsi, innanzitutto è un passo SERIO. Attenzione! La parola non è casuale. Fare sul serio vuol dire mettere radici, rinunciare alla gioventù... rinunciare per certi versi alla propria vita di "eterni ragazzini". Sentirsi chiamare "Signora/e" da ragazzetti di 15 anni è già fastidioso... sentire la parola "moglie/marito" è a dir poco alieno!!! La coppia di fatto è per molti un passaggio, un ponte tra la condizione di eterno ragazzino che vuole ancora un po' di tempo per capire chi è e cosa vuole fare davvero.

Per altri è un momento di unione vera, vissuta in tutto e per tutto, come un matrimonio, anzi di più, perchè sentito come un impegno non sulla carta ma rinnovato giorno dopo giorno.

Ma veniamo a questioni più biecamente pratiche. Sposarsi oggi costa, eccome. In più sarebbe bello iniziare con qualche certezza e avere almeno un lavoro su cui contare per qualche anno... Insomma, perchè "buttar via" 20.000 euro almeno in un sol giorno quando possiamo arredare tutta la casa con la stessa cifra?

Mi sento parte di una società a dir poco "bacchettona", una società che inventa acronimi assurdi come PACS per dare diritti sacrosanti ad una semplice forma di amore. Un amore che unisce al di là di tutto.

Diamoci una mossa!!

3 commenti:

Atinne ha detto...

Cara Ilaria,
hai ragione... il matrimonio va certamente difeso, ma in questa fase (di evidente crisi) credo che vada soprattutto rivitalizzato, riempito di nuovi significati e di nuova linfa vitale!

I PACS non lo uccidono anzi ti portano a scegliere in modo più deciso e consapevole. Se convivo e sono tutelata posso decidere se e quando sposarmi e quando lo faccio è perchè sento che è il momento.

p.s. anch'io mi sposerei in jeans con tanta semplicità... ma ti assicuro è durissima.
I miei amici, che ci son passati da poco, mi dicono che è praticamente IMPOSSIBILE! Pressioni multiple ti accerchiano (parenti, conoscenti, ecc.) e alla fine cedi per stanchezza... ci sarà pure una via alternativa!?!?!?
Esiste un modo per sottrarsi dai riti assurdi della cerimonia tradizionale?? Deve esserci!!

Atinne ha detto...

L'idea è ottima, ma vorrei proprio skippare tutti preparativi assurdi... tempo richiesto: 1 mese senza troppe menate!!! Chissà se qualcuno è riuscito nell'impresa!?!?

Unknown ha detto...

Che dire, sono pienamente d'accordo e poi, le leggi devono rispecchiare la realtà non hanno il compito di modificarla.
Le convivenze esistono e sono in costante crescita, gli stessi politici come Casini che ne fanno una questione di identità, fra le mura domestiche vivono questa realtà.